Il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise è una delle più antiche riserve naturali d'Europa; a sole due ore di auto da Roma si trova quest'area che, dal 1922, protegge le foreste vetuste oggi patrimonio dell'UNESCO, gli ultimi orsi bruni autoctoni d'Italia, l'elegante Camoscio appenninico e una miriade di altre specie rare e minacciate di estinzione. Lo scenario è quello di montagne alte oltre 2000 metri ammantate di foreste di faggio interrotte solo da radure e praterie, piccoli e sparsi villaggi di origine medievale quasi mimetizzati sui versanti vallivi.
Per una serie vertiginosa di millenni i lupi hanno guardato alle terre del mondo boreale come alla loro casa; i loro ululati profondi, le loro avventurose cacce in una terra popolata di grandi erbivori sono state la cifra esatta di un mondo ancora intatto. I nostri antenati paleolitici li hanno ammirati ed emulati ed è verosimile che, in una realtà in cui il rischio connesso ad una vita avventurosa era ampiamente condiviso, perdite da entrambe le parti siano occorse senza grandi tragedie o rivendicazioni.
Poi, molto recentemente infondo, stravolgimenti culturali nella nostra vecchia Europa hanno mutato il modo degli uomini di guardare ai lupi; siamo diventati proprietari di bestiame, abbiamo spazzato via gli erbivori selvatici per far spazio alle nostre greggi e mandrie. Il lupo? Quanto meno nemico. Nel peggiore dei casi, proporzionatamente al grado di frustrazione e ignoranza delle comunità rurali e a tetre irruzioni politiche e religiose, demonio, flagello, calamità da estirpare.
In Abruzzo, per una serie di contingenze incredibili, alcune fortuite ed altre volute e cercate, trovarono rifugio alcuni tra gli ultimi lupi dell'Europa occidentale; quelli che è possibile osservare nel Parco Nazionale d'Abruzzo sono esattamente i discendenti diretti di quei sopravvissuti. Mai estinti né reintrodotti!
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dal 21 giugno al 30 agosto 2025
Storie di lupi e pastori
Un'esperienza immersiva di due giorni con pernottamento in un rifugio di montagna nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, dedicata all'osservazione della fauna selvatica e alla scoperta del Lupo appenninico.
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18 aprile 2025
Pasqua da lupi, viaggio nella wilderness dell'Appennino Centrale
Un viaggio nelle aree limitrofe del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise per comprendere il ritorno della natura selvaggia nel territorio Appennino Centrale e il futuro dei grandi predatori in Italia.
Ma, al di là del termine anglofono, cos'è esattamente il Wolf-tracking? L'abbiamo chiesto ad Andrea De Angelis, International Mountain Leader, guida naturalistica e wolf-tracker in forze alla squadra di Wildlife Adventures, un tour-operator con base operativa nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise che offre, attraverso esperienze attente e dedicate, l'opportunità appetitosa di entrare in punta di piedi nel mondo dei lupi del Vecchio Mondo.
Andrea, cos'è il wolf-tracking?
"Letteralmente, si tratta di intercettare sul campo la presenza dei lupi, un approccio utilizzato nel mondo della ricerca e gestione della fauna selvatica per ottenere dati sulla presenza, consistenza ed abitudini del predatore in una determinata area... Più semplicemente, per noi, un'attività di immersione completa nel mondo del lupo, articolata in alcune giornate in cui, a veri e propri appostamenti mirati all'osservazione diretta di esemplari liberi (Wolf-watching), alterniamo escursioni nell'habitat della specie alla ricerca di segni di presenza, anche nell'intento di introdurre i partecipanti alla complessità delle relazioni ecologiche all'interno di una vera terra di lupi.
L'avvistamento del predatore è un evento non garantito ma comunque molto probabile, in quanto il lavoro delle guide consiste anche nello stare sempre al passo con le prossime mosse dei lupi, indagando notizie, facendo sopralluoghi per arrivare a condurre i partecipanti nelle aree dove, momento per momento, è più probabile che sia presente almeno un lupo."
Cosa succede durante il wolf-tracking?
"Per le attività di avvistamento, sfruttando il fatto che i lupi risultano attivi nelle ore crepuscolari, alba e tramonto, ci muoveremo per tempo in modo da arrivare sul posto dove sedersi ed osservare nel momento in cui è più probabile che riusciremo ad avvistarne. Per arrivare poco prima dell'alba nel posto giusto generalmente ci si incontra con la guida alle 5 o alle 6 del mattino, dipendentemente dalla stagione; alcuni appostamenti comportano un avvicinamento di poco più di un'ora di cammino, altri solo spostamenti su automezzi per raggiungere punti di osservazione con ampia visuale.
È in ogni caso richiesta molta pazienza, la capacità di stare in silenzio e sostanzialmente immobili anche in condizioni di basse temperature, pertanto coprirsi adeguatamente è indispensabile. La guida fornirà ai partecipanti ottimi binocoli e poi disporrà di cannocchiale per permettere a tutti di osservare meglio gli animali selvatici individuati; non solo lupi infatti ma cervi, camosci, cinghiali, rapaci e, eccezionalmente, orsi bruni frequentano le stesse aree."
Quante probabilità ci sono di avvistare un lupo?
"Le probabilità sono sempre concrete ma, anche nella migliore delle ipotesi è richiesto ai partecipanti un certo impegno. I lupi, specialmente in assenza di copertura nevosa, si mimetizzano perfettamente nei diversi habitat rocciosi e di prateria, pertanto risulta utilissimo comunicare all'interno del gruppo in modo efficiente ed efficace la posizione degli animali avvistati. Osservare il comportamento di tutte le altre specie presenti sulla scena può anche fornire indicazioni sulla presenza di lupi nell'area. Chiaramente è compito della guida quello di interpretare movimenti e suoni e facilitare l'esperienza a tutti, ma anche i partecipanti hanno spesso un ruolo fondamentale."
Quale è il periodo migliore per avvistare i lupi nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise?
"I lupi sono osservabili tutto l'anno; nel corso dell'Inverno gli individui di un branco sono generalmente più numerosi e pertanto, soprattutto in presenza di un buon manto nevoso, più facilmente intercettabili. Nel corso dell'Estate è invece più frequente osservare lupi in movimento, a partire dal tramonto, in coppie o, più spesso, da soli."
Quali altri animali si possono osservare in Abruzzo?
"Sia gli appostamenti che le escursioni offrono opportunità incredibili di godere di scenari sempre diversi e di osservare la ricchissima fauna selvatica del parco (67 specie di mammiferi, 230 di uccelli). Lo scorcio di stagioni diverse enfatizza poi alcune presenze, rendendole più spettacolari, come nel caso dei cervi al bramito tra fine Estate e l'inizio dell'Autunno.
Tutto il periodo che va dalla Primavera all'inizio dell'Inverno è impreziosito dalla frequenza del volo degli avvoltoi grifoni, dall'elusivo passaggio degli orsi bruni e dal maggior ritmo di attività di tante altre specie (cinghiali, caprioli, volpi). Quello con l'Aquila reale è, tra tutti quelli possibili, uno degli incontri più frequenti eppure sempre indimenticabile. Alcune escursioni di corredo all'esperienza del wolf-tracking sono pensate poi per condurre i partecipanti all'interno dei territori di branchi di lupi nell'habitat del Camoscio appenninico, un ungulato la cui eleganza e agilità non lasciano mai indifferenti."
Quale valore aggiunto può offrire l'esperienza con voi in Abruzzo?
"Innanzitutto una maggiore probabilità di arrivare ad avvistare uno di questi leggendari lupi d'Abruzzo; sappiamo dove è più probabile che i lupi possano trovarsi nei diversi periodi dell'anno e come avvicinarsi alla giusta distanza per non interferire con le loro attività. L'utilizzo poi di attrezzatura ottica di grande qualità che mettiamo a disposizione dei partecipanti contribuisce non poco a rendere l'esperienza più...nitida nella memoria di chi l'ha vissuta.
Avvalersi della nostra guida per cercare di osservare i lupi e altre specie della fauna del parco significa beneficiare dell'esperienza di chi, come noi, vive costantemente in questo territorio e, nutrito da una passione fuori dell'ordinario per i lupi, è in grado di raccontare aneddoti e fornire risposte che soddisfino la curiosità e l'interesse dei partecipanti. La realtà ecologica, la vita dei lupi è, ovunque, in continua evoluzione; affidarsi, per questo tipo di esperienze, a chi convive con loro sullo stesso territorio significa anche valorizzare le scelte professionali di persone che, nel loro piccolo, cercano di contribuire, attraverso un giusto avvicinamento e una prima educazione, alla costruzione di un sano rapporto tra uomini e lupi sull'Appennino.
Non va infine dimenticato il valore aggiunto che la cornice paesaggistica e culturale italiana può infondere ad una mattinata di osservazione dei lupi: il rintoccare di un antico orologio dalla torre campanaria di un villaggio vicino, la densità di memorie storiche ed artistiche, il gusto, perché no, di sorbire una tazza di vero espresso o un cappuccino fatto per bene dopo due ore di appostamento entusiasmante. Per chi giunge da molto lontano è un modo diverso di declinare l'esperienza di viaggio in Italia, magari associando alla visita di uno dei grandi classici della nostra offerta turistica infinita un'immersione di qualche giorno in una dimensione parallela, autentica quanto inattesa, del nostro antico e vitale Paese."